I Quattro Avventurieri a Quattro Zampe + Uno
On the outskirts of a big city, there lived four little dogs who took a walk around the neighborhood every day to stretch their legs with their owners. They spent the rest of the time on armchairs or lying in the sun in the garden.
In a corner near the wall, behind the house, hidden by a tree, there were some old used and slightly broken objects. One of the dogs, named Tachi, decided to go exploring to see if there was anything interesting and found what seemed to be an old ball — but a bit strange, with a kind of leg.
"What could it be? It looks like a suspicious object!" she thought. "Better call reinforcements immediately. Woof, woof, woof!"
il conigletto padellino
C’era una volta nella cittadina di Carotopoli, un coniglietto in pensione di nome Padellino. Abitava in una casetta in fondo a un grande orto coltivato a verdure.
Una mattina, mentre stava guardando fuori da una finestrella grattandosi il capo, come se avesse un grande problema, vide arrivare sul sentiero tre carote, due costole di sedano, quattro pomodori, una cipolla, una melanzana e una patata che ruzzolava dietro al gruppo. Si dirigevano verso la sua casetta; il sentiero era leggermente in discesa.
"Che meraviglia!" esclamò. "Con queste verdure fresche posso provare a cucinare così non mi annoierò più! Come mai non ci avevo pensato fino ad ora?!”
Il buco nel tetto
C'era una volta, un ingegnere, non di oggi ma del domani. Era un bambino che tutte le mattine andava a scuola, ma il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, scappava dietro il giardino di casa, dove c’era un magazzino pieno di attrezzi da lavoro e non solo. Un alone di magia e una luce brillante illuminavano la sua mente di inventore.
Era lì che, nascosto da tutti, liberava la sua fantasia e la passione di progettare e costruire oggetti meccanici.
Era da qualche giorno che aveva notato un orsetto che gironzolava sempre nei paraggi del suo laboratorio segreto e magico, così un pomeriggio lo invitò a entrare. Aveva bisogno di un aiutante e questo orsetto sembrava essere adatto al ruolo.
Le rose del castello incantato
C'era una volta un castello, ormai abbandonato da tempo, circondato da un grande giardino; solo due giardinieri erano rimasti a curarlo e coltivare i fiori. Le rose, con i loro colori vivaci, brillavano in ogni stagione sul verde dei prati e nelle aiuole. Il castello dominava una vecchia cittadina. In lontananza appariva magnifico, e forse lo era stato.
"Che segreti ci saranno dentro il castello?" si chiedevano le rose.
Una sera, dopo il tramonto, ne parlarono con le lucciole, anch'esse curiosissime per natura.
La Rosa Rossa, che era sempre la più avventurosa del gruppo, si avvicinò sussurrando alle lucciole con voce sicura e vellutata: ”Amiche, che ne dite di un'avventura nel castello stasera?"
Il Gatto Mezzo Matto
Nella scuola elementare per animali domestici di ogni genere, una delle classi più frequentate era quella dei gatti parlanti. Lì c’era un gatto un po’ strano: parlava a saltelli, scriveva le parole al contrario, i numeri capovolti e aveva spesso la testa fra le nuvole.
Tutti dicevano: “Ma quel gatto è mezzo matto!”
Una mattina di primavera, i gatti si erano alzati un’ora prima, perché la maestra, una gattina molto carina, bianca e gialla, avrebbe portato la classe nel parco vicino alla scuola per giocare e fare un picnic. Tutti erano contentissimi e non vedevano l’ora di partire, vestiti eleganti come al solito: chi con un fiocco colorato sulla testa, chi con una cravatta blu, e chi con una sciarpa arancione, ma ognuno con il suo zainetto multicolore.
Un Regalo Per Babbo Natale
Babbo Natale amava stare seduto nella veranda, sulla sua sedia a dondolo, al caldo del camino, osservando le vette innevate delle montagne e le nuvole che le decoravano con fantasia ed eleganza.
Sui vetri, i disegni ricamati dal ghiaccio si stavano ormai sciogliendo. Le finestre svelavano con chiarezza l’incantesimo di albe e tramonti con i colori che cambiavano continuamente.
L’inverno stava per finire e Babbo Natale, le renne e i laboriosi Elfi dei Boschi si erano riposati abbastanza dopo il gran lavoro dell'ultime festività. A breve avrebbero dovuto iniziare a riorganizzare le idee prima che arrivasse un altro Dicembre.
L’Uomo Degli Abeti
In una casetta lassù sulla montagna, vivevano da sempre marito e moglie. Ormai anziani, il loro unico affetto era un cane trovatello che avevano chiamato Biscottino per la forma della sua coda che assomigliava proprio a un biscotto e perché era veramente goloso di dolcetti.
La coppia amava vivere in quel posto isolato, semplice e senza modernità.
L’acqua la prendevano da una fontanella che era davanti alla casetta, un paio di lanterne ad olio facevano l’illuminazione e c’era un bel camino con legna a volontà per cucinare e scaldarsi. Da una vecchia radiolina a pile, che tenevano sul davanzale della finestra, riuscivano a sentire, fra una interferenza e un'altra, le notizie del giorno e un po' di musica.
La Fontana Delle Novelle
In qua e là, in un paese che non si sa dove, né quando, in un posto che non c’è, esisteva una piazza incantata. Nel bel mezzo sorgeva una fontana magica con zampilli e giochi d’acqua. Di fronte, si trovava una scuola, circondata da un piccolo giardino con due alberelli e otto vasi di fiori. Sopra la piazza, la chiesa con il suo campanile dominava la scena.
La gelateria “Arcobaleno”, vicino alla fontana, era il posto più amato dai bambini. I loro gelati, serviti in modo spettacolare, volavano tra i tavolini, creando un vivace andirivieni.
La Nonna Svampita
Una nonna avanti con gli anni, un po’ svampita, viveva in campagna e, nei giorni di sole come in quelli nuvolosi, andava in giro per boschi e prati; a primavera raccoglieva le fragole e in autunno riempiva un piccolo cestino di funghi da portare a casa.
Un bel giorno di Maggio, camminava canticchiando accompagnata dagli uccellini cinguettanti, che ormai la conoscevano bene e la seguivano nel suo gironzolare.
Cip… Cip… Cip…
“Buon giorno, nonna, dove vai oggi?”
“Buon giorno a voi, amici miei che vivete nel bosco, io vado a passeggiare.”
Il Paese Volante
Nella vastità dell'universo c'era un paese di nome Ficulle. Sembrava normale, ma era volante.
Girando di continuo insieme alla Terra nella Via Lattea, il fine settimana faceva sempre una pausa di una mezz'ora e tutti gli abitanti si mettevano a sedere tranquilli approfittandone per rilassarsi sorseggiando un bel cappuccino schiumante. E poi via, si riparte!
I Cappelli Di Paglia Di Firenze
A fine estate, in una cittadina di campagna, la fiera era un evento: la gente si incontrava e bla bla bla... a tutti gli angoli delle strade. La piazza principale era invasa di giostre divertenti ed emozionanti: l'ottovolante, le montagne russe, la ruota panoramica, il giro tondo su cavallini per i più piccini, e altro ancora.
La Stanza Dei Balocchi
Tre fratellini: una femminuccia con dei boccoli rossi in testa e due maschietti con i capelli dritti; ogni mattina andavano a scuola. Avevano uno zaino di moda dal quale prendevano tutto l'occorrente, ma da ognuno dei tre zaini usciva fuori un giocattolo nuovo. Un bambino di nome Carletto aveva uno zaino sdrucito e scolorito, appena un quadernino, una gomma e un lapis spuntato; quando la maestra se ne accorgeva, lo rimproverava.
Via Dell'Alveare Numero 7
Il giardino della casa in via dell’Alveare numero 7, era circondato da un muro e chiuso da un cancello. Un giorno i proprietari con i loro due figli, decisero di rivestire la parte interna del muro con biscotti, miele e marmellata a strati, come se fossero mattoni e cemento; un po’ si squagliava ma pigia pigia il rivestimento era fatto.
Ma Chi Le Scrive Queste Storie?
Al tramonto, da una finestra, volava all'orizzonte una mongolfiera. Una tazzina di caffè con il suo piattino erano posati su un vecchio tavolino di legno dondolante. Un calamaio con inchiostro colorato e una penna con una lucciola lucente alla coda stavano pronti per narrare storie fantastiche e magiche.